Longo impiega tempo, sforzi e personale alla fase di confezionamento, un momento cruciale nel processo di regalistica.
Il motto di partenza è: «Se io ricevessi un regalo così, sarei soddisfatto?». Ogni persona coinvolta in questa fase – più di un centinaio, nel periodo che precede il Natale – lavora a ogni livello affinché la risposta sia sempre «sì». Per questo motivo è importante che, innanzitutto, ci sia uno studio ingegneristico molto scrupoloso.
Prima, occorre pensare alla funzionalità: a seconda del regalo, ogni prodotto ha un’esatta collocazione all’interno della confezione e dev’essere inserito secondo una sequenza precisa. Questo per impedire che ci siano danni in fase di trasporto. Per aumentare il tasso di sicurezza, ogni confezione ne contiene dentro una seconda, detta “fardo”. Per imballare, impieghiamo infine della paglia di carta, un materiale naturale e ben più smaltibile della plastica.
Non meno importante è l’estetica di un regalo: ogni prodotto è inserito all’interno di un astuccio di cartone personalizzato ad hoc. Le bottiglie, ad esempio, hanno una confezione che evidenzia subito l’etichetta della stessa.
Quasi tutte le fasi nel lavoro di confezionamento – 5mila regali al giorno, nei periodi più intensi - sono eseguite in modo manuale. Una dimensione artigianale che fa la differenza tra un regalo e un Regalo, con la R maiuscola.