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C’è sempre una storia curiosa in un bicchiere, non sfuggono a questa regola i cocktails, bevande sospese tra realtà e leggenda.
Gli anni Venti del secolo scorso. Firenze. Il conte Negroni suggerisce al barman di sua fiducia di sostituire il seltz con il Gin per il suo so-lito Americano. Da quel giorno diventa di moda l’Americano del Con-te Negroni. Poi semplicemente Negroni.Il più famoso cocktail italia-no: Bitter, Vermuth rosso, Gin.Pronto in monodose.
L’origine di questo famoso cocktail cubano sfiora la leggenda. Non è chiaro perché si chiami così. L’inventore pare sia stato Sir Francis Drake, navigatore corsaro fatto nobile da Elisabetta I. Era il 1500. All’epoca il rum non era quello di oggi, gli altri ingredienti più o meno gli stessi. Nell’Ottocento il Mojito acquista larga fama, sarà il Nove-cento a consacrarne la popolarità. Oggi è composto da rum bianco, zucchero di canna, succo di lime, fo-glie di menta, acqua frizzante. Gusto pieno e morbido.Ppronto in mo-nodose.
Un classico salume da selvaggina, specialità dell’Alto Adige. Martin Speck garantisce la qualità della carne, totalmente italiana, la pro-duzione artigianale, la freschezza. Garantisce un’esperienza di gusto irresistibile, fetta dopo fetta, da fare con l’aperitivo, in una pausa re-lax.
Sfizi, cioè capricci, piccoli piaceri. Una ricetta tutta calabrese, dove la dolce cipolla di Tropea incontra la piccante n’induja di Spilinga. Complemento di un aperitivo che declina armoniosamente sapori diversi, apparentemente in contrasto. Con cipolle e n’induja anche olive, pomodori secchi, olio extravergine. Per tramezzini da aperitivo, sul pane appena sfornato, per condire la pasta o sulla pizza.
Una semplicissima ricetta: acqua, farina, olio, vino bianco.
Questi gli ingredienti della specialità pugliese che da tonda diventa lunga come un grosso grissino.
L’impasto è tirato a mano. I taralli accompagnano i salumi nell’aperitivo servito con i cocktails.