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Una raccolta di capolavori, unica al mondo, le più diverse interpretazioni dei tanti frutti della terra: un percorso di gusto e affascinante bellezza attraverso la nostra Penisola.
Il Babà un dolce tipico di Napoli che non ha un’origine casalinga, è la ricetta di un re polacco, al liquore di limoni, che sostituisce il classico rum, è l’ultima novità. Il sapore agrumato ben si sposa alla burrosità dell’impasto.
Nel cuore verde dell’Umbria, nel territorio di Assisi, sono coltivate le olive che danno frutti per questo olio. Lo produce Terre Francescane, particolarmente adatto da consumare a crudo, per bruschette, zuppe di legumi, grigliate.
Modena famosa da sempre per un campanile romanico, la Ghirlandina, e per un’auto da sogno, la Ferrari, oggi affida la sua notorietà a una specialità gastronomica, rimasta per secoli un segreto nei solai dei notabili della città: l’aceto balsamico, più che aceto condimento da usare per insaporire carni bianche, formaggi teneri, da sperimentare su fragole, yogurt, gelato. Giovanna Pavarotti IGP Oro, la qualità superiore, corposo e vellutato, emana profumi balsamici di mosto cotto e legno.
Una città dalla storia secolare scritta nelle sue chiese e nei suoi palazzi e un vino esclusivo del territorio del Comune. Cantine Guidi, attiva da generazioni nella vitivinicoltura, dalle uve del vitigno autoctono Vernaccia di San Geminiano ricava un DOCG, must della produzione. Vinificato in acciaio, ha color giallo paglierino tenue, sapore fresco con un leggero aroma di mandorla. Ottimo come aperitivo, con antipasti di crostacei, primi piatti delicati, pesce in ogni cottura.
Luchino nella sua cioccolateria rispetta le origini, sempre ricercando l’innovazione. Nelle tavolette al sale di Trapani si amalgamano a freddo l’amaro cioccolato del Perù, con lo zucchero grezzo di canna e il sale delle saline di Trapani. Biologico, senza glutine.
Roma non era, ma già c’erano le pecore sui colli, perché l’arte casearia accompagna l’uomo fin da quando , uscito dalle caverne, da cacciatore divenne pastore di greggi. Quello che chiamiamo Pecorino Romano è ricavato dal latte delle pecore che pascolano libere nelle campagne del Lazio e della Sardegna. È un formaggio che dà una nota distinti-va a tutta la gastronomia, soprattutto laziale. Ha sapore intenso, pasta consistente, alto valore nutrizionale. La ricetta per la festa di primavera : fave e pecorino
Anche da un semplice impasto ,acqua ,farina e olio buono, può nasce-re un piatto gourmet: è il caso della focaccia genovese, diventata fondamentale per sanare la fame dei lavoratori del porto nel 1500, con alle spalle una ben più lunga storia. Genova, dai fasti della Repubblica Marinara a oggi, con la focaccia racconta la sua essenzialità. Con lei fai colazione, merenda, pranzo. Il suo profumo domina i carruggi, le caratteristiche strade del centro storico, è irresistibile. Sottile, croccante, molto imitata, quella prodotta all’ombra della Lanterna è unica.
Bologna della celebre Università, delle Torri, delle canzoni di Lucio Dalla, famosa per l’opulenza della sua cucina, per l’importanza data ai piaceri della vita. Il ragù è un punto di forza di questa cucina. Non ha una poesia a lui dedicata come il ragù napoletano esaltato da Eduardo De Filippo, ma la sua ricetta è depositata presso la Camera di Commercio e va rispettata. Vuole carne bovina di prima qualità, carote, cipolle, sedano, poco pomodoro, e una lunga, lunghissima cottura. Condisce tagliatelle, pasta fresca, meglio se tirata a mano. Per i bolognesi DOC è un sacrilegio usare il ragù sugli spaghetti